Con lo scialbo pareggio di Catania e le concomitanti vittorie di Samp e Palermo la Juventus dice addio alla partecipazione alla Champions League 2010/11. Altre 2 partite da disputare e poi si dia inizio alla rifondazione della squadra.
Paradossalmente, nella giornata in cui viene sancita anche dalla matematica l’impossibilità a raggiungere il quarto posto per i preliminari Champions, si ha la certezza della qualificazione per l’Europa League.
Può sembrare un palliativo la Coppa minore, secondo noi invece è una iattura. Meglio sarebbe stato se la Juventus fosse uscita anche dalla insignificante ed anonima coppetta europea. Un anno per la ricostruzione lottando solo per campionato e Coppa Italia sarebbe stato l’ideale.
La partita è stata giocata in campo ma anche con l’orecchio rivolto alle radioline. Dipendeva anche da ciò che accadeva sugli altri campi il destino della Juventus e, dopo il pareggio firmato da Marchisio, e i negativi risultati che arrivavano la partita è scaduta noiosamente.
La Juventus ha cercato da subito di vincere la gara attaccando e costruendo diverse palle gol in particolare due con Del Piero che clamorosamente le falliva per poi, come refrain di tutta la stagione, subire il gol del Catania.
Nella ripresa usciva un opaco Del Piero per Amauri (altra scialba prestazione la sua) e Diego poteva agire con un maggiore raggio d’azione vivacizzando il gioco bianconero. Oltre al gol del pareggio c’è però altro poco da segnalare.