Lemme lemme, a puntate, ma inequivocabili, le telefonate tra Bergamo-Pairetto e numerosi loro amici stanno venendo a galla. Sarà geloso Moggi che credeva d’essere l’unico ed il solo amico dei due designatori.
Certo si arrabbieranno anche i due ex-designatori. Pensavano d’essere i soli adulati e omaggiati delle riverenze di un po’ tutti ed invece si scopre che alcuni gli scavalcavano e chiamavano direttamente gli arbitri.
Il Presidente dell’Inter Facchetti parlava con Mazzei, designatore degli assistenti di gara, tre giorni prima del Big Match contro la Juventus, chiedendo un occhio di riguardo nel sorteggio e, possibilmente, il numero 1 degli arbitri.
Sempre Facchetti, il 24 Marzo 2005 dialogava con De Santis in tono molto amichevole di arbitri. Niente di illecito, niente di grave. Quello che resta un mistero, e forse il 13 a Napoli verrà chiarito, è questo: perché se le telefonate le faceva Moggi, con lo stesso tono e gli stessi argomenti, era illegale?
Da cittadini, rispettosi delle leggi e dei suoi uomini, ci piacerebbe però sapere dai PM Narducci e Beatrice e dal Colonnello Auricchio, quanto il sentimento mediatico gli influenzò nelle indagini. Non si spiega altrimenti l’enorme disinvoltura con cui furono cassate le chiamate che ora saltano fuori.
La Juventus, se dovessero cadere le accuse su Moggi e presunta “cupola”, non può fermarsi alla sola richiesta di restituzione degli scudetti ma dovrà chiedere conto anche del danno economico quantificabile sui 600 milioni di euro.