Non portano bene le isole alla Juventus. Dopo il 2-0 subito a Palermo ancora una sconfitta, stavolta in terra sarda, con il medesimo risultato. Poco gioco e solo una lieve reazione dettata dall’orgoglio nel finale, null’altro da segnalare.
Bisognava vincere per tenere invariato il distacco dall’Inter prima dello scontro diretto adesso, a -8, tutto diventa molto più difficile se non impossibile. La Juventus non ha né gioco né anima, vivacchia sulle, occasionali, invenzioni dei singoli.
Poche variazione nella formazione iniziale con Del Piero che parte dalla panchina e Marchisio rientrante dopo il lungo infortunio messo sulla sinistra. Cannavaro al centro e Molinaro sostituisce Grosso infortunato.
La partita è combattuta ma le occasioni da gol sono rare. Il Cagliari sblocca il risultato alla mezzora. Nenè pesca il jolly con un tiro dai trenta metri che, anche grazie alla complicità di Buffon, và ad insaccarsi all'incrocio dei pali.
Più vivace la ripresa dove la Juventus cinge d’assedio l’area rossoblu esponendosi ai veloci contropiede dei sardi. Al 3° segna Amauri ma l’arbitro annulla giustamente per fuorigioco. Entra Del Piero ma la sostanza della partita non cambia.
Al 24° una colossale spinta in area del Cagliari ai danni di Amauri non viene sanzionata dallo scadente De Marco. La Juventus non trova la porta avversaria e il Cagliari raddoppia allo scadere con Matri.