22 novembre 2006 ---- Non tutto il male...
|
|
Il viaggio nel mare sconosciuto del pianeta B si rivela sempre più felice. L’amarezza di fondo per i torti subiti resta. E' naturale. Questo cammino però, sta trasformando quel sentimento di livdo rancore in fermento costruttivo. Il ritrovato clima di serenità e di consapevolezza che caratterizza l'incedere della Juventus in tutte le sue componenti, società, squadra e tifosi, è un ottimo viatico per il futuro prossimo. Questo percorso purgatoriale, di cui sicuramente avremmo fatto a meno, non è più quella pesante zavorra che appariva quest’estate. Un'occhiata sopra di noi, nel cielo della serie A, e ci accorgiammo che non è poi così celeste e limpido. Molte nubi e qualche temporale, per il campionato più mediocre che si ricordi. Napoli-Juventus 72.000 spettatori. Nella stessa giornata nell’attico della serie A per raggiungere lo stesso numero di spettatori bisogna mettere assieme 6 partite, tra cui quella della capolista Palermo. 7 trasferte della Juventus e 7 tutto esaurito. Solo il derby della Madonnina ha fatto registrare il pienone e domenica a Palermo per la partita con l’Inter. Bocciati i Giraudo e i Moggi, ottimi manager, ma troppo freddi e sfuggenti, l’operazione simpatia lanciata dalla nuova dirigenza comincia a dare i suoi frutti. Lo stadio olimpico è diventato lo stadio della famiglia bianconera. Quanti bimbi accompagnati da mamma e papà. Lo stesso atteggiamento dei calciatori è cambiato. Prima quasi burberi e distaccati, legati alle rigide regole aziendali dove anche un autografo aveva il suo costo. Ora più umani e sereni. Il grande Gigi Buffon che si gira verso la curva a dialogare e saltare con essa ai ritmi dei cori; i giri del campo a fine partita dei Del Piero, Nedved o Trezeguet a creare un connubio con i tifosi, valgono un anno di penitenza nella serie B.
|
|
|
|