Rispettando la cabala la Juventus dovrebbe vincere lo scudetto o per lo meno arrivare davanti al Milan. E’ la legge del trofeo Berlusconi. Chi lo vince arriva dopo in campionato e, prima di Farsopoli, questo voleva dire tricolore.
Perde ai rigori la Juventus dove sbaglia il primo il giovane talentuoso Yago e Buffon non riesce a pararne neanche uno. Perde la Juventus ma l’unica stella che splende nella afosa serata meneghina veste i colori bianconeri: Diego.
Il brasiliano esalta e ammalia i tifosi con giocate d’alta scuola abbinate ad una grinta che non t’aspetti. Dribbling, assist, corsa, visione di gioco e gol (anche se fortunoso) tutto il repertorio sciorinato dal neo acquisto juventino.
La partita è stata piacevole anche se l’impressione che si è avuta è che le due squadre siano ancora un cantiere aperto. Diversi i giocatori fuori condizione in particolare tra le fila della Juventus sono apparsi in ritardo Legrottaglie e Felipe Melo.
La Juventus ha condotto il gioco nella prima parte della gara e il vantaggio, seppur fortunoso, è apparso meritato. Buone giocate e buon filtro a centrocampo con Buffon che non ha corso seri pericoli se non da un tiro di Pirlo andato a stamparsi sulla traversa.
L’ingresso di Amauri ad inizio ripresa ha ulteriormente vivacizzato il gioco d’attacco e la Juventus ha rischiato più volte di raddoppiare. L’uscita di Diego e altri cambi hanno spento la squadra bianconera ed il Milan ha pareggiato con Pato al 69° per poi vincere la sfida ai rigori.